Musas e Terras 2020 – 2021

Premessa

L’edizione 2020 del festival Musas e Terras può definirsi, senza tema di smentite, una manifestazione riuscita, nonostante abbia subito, come tutte le attività artistiche, economiche e sociali, le restrizioni imposte dall’emergenza legata all’epidemia da Covid-19.

Infatti il DPDM del 24/10/2020 ha vietato la possibilità di realizzare eventi artistici e culturali in presenza per la restante parte dell’anno 2020.

In considerazione di tali disposizioni governative e delle conseguenti norme regionali, l’associazione CAMPOS ha predisposto una rimodulazione del progetto originario. Nella proposta presentata all’ISRE e accettata dall’Ente, le attività sono state ripartite in due distinti periodi:

  • una prima parte del festival da realizzarsi nel mese di dicembre 2020
  • e una seconda parte da realizzarsi nel primo trimestre del 2021.

L’associazione nutriva allora la speranza che l’emergenza dovuta all’epidemia potesse in una certa misura attenuarsi nei primi mesi del 2021 (e in parte questo è avvenuto con l’inserimento temporaneo della Sardegna nella cosiddetta zona bianca).

Il festival è stato così realizzato in due fasi in ottemperanza comunque di quanto proposto in sede di progettazione e quindi di rimodulazione e in ottemperanza e rispetto delle misure anti covid-19; due fasi distinte ma congruenti e complementari.

La lingua

La lingua ufficiale dell’intero festival Musas e Terras è stato il sardo in regime di bilinguismo con l’italiano. Nel convegno internazionale di studi la lingua utilizzata è stata l’italiano, anche da parte di due studiosi spagnoli che hanno dimostrato di conoscere molto bene la lingua italiana.

I concerti sono stati condotti in lingua sarda, durante il collegamento con l’Argentina e con la Spagna nella guida all’ascolto è stato utilizzato l’italiano e in un caso anche lo spagnolo.

Bilingue sardo-italiano sono stati anchi i laboratori didattici, infatti alcuni esperti o studiosi hanno scelto di utilizzare la lingua italiana come ovviamente hanno fatto gli ospiti calabresi. I rappresentanti delle istituzioni locali hanno utilizzato esclusivamente l’italiano nei loro interventi. Tutte le attività sono state precedute da una campagna di informazione e comunicazione delegata a una società esterna che ha anche curato la grafica, le riprese e la messa in onda sul WEB e sulla televisione locale EjaTV.

Partner

Il festival è stato realizzato in collaborazione e partenariato con Enti e associazioni ed è proprio grazie a questo grande lavoro di collaborazione e alle sinergie poste in essere che CAMPOS ha potuto proporre una serie di attività molto impegnative dal punto di vista organizzativo e della logistica, nonché di alto valore culturale.

Il partner principale è stato l’ISRE e in particolare la sua sezione ISRE Musica ma CAMPOS ha anche saputo coinvolgere in partenariato le amministrazioni locali, così come alcune associazioni culturali e operatori culturali delle diverse comunità nella quali si sono svolti gli eventi.

Partner: ISRE, R.A.S., LABIMUS, UNICA, Conservatorio di Musica G. P. Da Palestrina di Cagliari, Associazione Launeddas Sardegna; Comune di Nuoro, Comune di Olbia, Comune di Seneghe, Comune di Burcei, Comune di Maracalagonis; Archivio Mario Cervo, Associazione Perda Sonadora, Associazione Ballu Tundu.

Partner tecnici per la comunicazione: EjaTV, Produzioni Sardegna, Sardegna Eventi 24.

Sintesi delle attività

Il festival Musas e Terras 2020-2021 ha proposto una serie di eventi articolati che hanno coinvolto artisti locali, italiani e stranieri; studiosi, musicologi, etnomusicologi e antropologi sardi, italiani, spagnoli e argentini; esperti e costruttori di strumenti musicali sardi e calabresi.

4 -quattroconcerti della durata media di tre ore ciascuno in quattro diverse località delle diverse aree geografiche della Sardegna.

1 – un vero e proprio mega concerto della durata di oltre cinque ore, realizzato contemporaneamente in due sedi: Cagliari e Nuoro.

5 – cinque laboratori didattici per le scuole incentrati sugli strumenti musicali della tradizione sarda, sulla poesia improvvisata e sul canto accompagnato dagli strumenti.

3 – tre workshop dal carattere laboratoriale aperti al pubblico degli appassionati e curiosi, dedicati anch’essi agli strumenti musicali della tradizione sarda, alla poesia improvvista e al canto accompagnato dagli strumenti.

1 – un workshop in forma di conferenza sul ruolo della donna in Sardegna a partire dalla figura di Grazia Deledda di cui ricorrono i 150 anni della nascita.

1 – un workshop in forma di incontro dibattito sullo stato attuale dell’improvvisazione poetica in Sardegna.

1 – un convegno di studi sugli strumenti musicali delle tradizioni di diversi paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo e di cui si sta predisponendo la pubblicazione degli atti.

5 – cinque brevi documentari di presentazione delle comunità ospitanti e incentrati sul loro rapporto con le arti di tradizione orale.

Persone coinvolte e che hanno partecipato direttamente

74 – settantaquattro sono stati gli artisti sardi che hanno preso parte ai concerti. Artisti che hanno rappresentato sette delle nove arti di CAMPOS e le diverse aree del territorio isolano, dalla Gallura al Sulcis.

12 – dodici gli artisti ospiti italiani di altre regioni della penisola (Calabria) o stranieri (senegalesi, argentini e spagnoli).

24 – ventiquattrostudiosi, che operano in università, conservatori di musica ed enti di ricerca, hanno partecipato ai convegni, conferenze, dibattiti e guide all’ascolto durante i concerti.

21 – ventunoartisti e/o costruttori di strumenti musicali hanno partecipato ai laboratori didattici per le scuole e workshop laboratoriali.

13 – tredici studiosi etnomusicologi o antropologi hanno partecipato ai laboratori didattici per le scuole e workshop laboratoriali.

3 – presentatori professionisti hanno collaborato alla presentazione durante i concerti.

Fase 1 – dicembre 2020

Come da progetto iniziale il festival ha proposto per questa prima fase le seguenti attività:

  1. Laboratorio per le scuole
  2. Workshop aperto al pubblico
  3. Convegno internazionale di studi
  4. Grande evento concertistico di musica sarda con ospiti italiani e stranieri
  5. Breve video di presentazione della città ospite (in questo caso Nuoro)

Il laboratorio per le scuole

18 dicembre 2020 dalle 9:15 alle 11:00 del mattino.

Come per tutte le altre attività anche il laboratorio dedicato agli alunni delle scuole della Sardegna è stato realizzato a distanza ossia senza la presenza fisica di alunni delle scuole della città ospite.

Tutte le scuole di ogni ordine e grado della Sardegna hanno ricevuto da parte di CAMPOS una lettera (email) d’invito alla partecipazione online alle attività laboratoriali (lettera che si allega in copia alla presente). La partecipazione a distanza è stata realizzata attraverso la piattaforma ZOOM con le scuole che ne hanno fatto richiesta e che hanno ricevuto quindi il link necessario al collegamento. Tutte le altre scuole hanno avuto la possibilità di assistere al laboratorio attraverso la diretta sul sito dedicato al festival https://musas-e-terras.org o passando per le pagine Facebook di CAMPOS, di ISRE, di EjaTV e di Sardegna Eventi 24. Le scuole che per diversi motivi, d’orario scolastico o di disponibilità dei docenti o perché avevano programmato altre attività, non potevano collegarsi alla diretta hanno potuto comunque seguire i laboratori in differita sempre attraverso i canali succitati dove peraltro è sempre possibile collegarsi ai video delle attività.

Il laboratorio è stato realizzato, trasmesso e registrato in orario scolastico. Il tema fulcro del laboratorio è stato quello delle “launeddas” in collegamento con il maestro costruttore e musicista Orlando Mascia dal museo degli strumenti musicali del sud Sardegna di Pula, il MuSpoS, e con la partecipazione dei due etnomusicologi e docenti Marco Lutzu (UNICA) e Sebastiano Pilosu (CAMPOS). Il laboratorio condotto in lingua sarda e in lingua italiana ha permesso agli alunni di assistere alle diverse fasi della costruzione di “unu cuntzertu” e di comprendere le caratteristiche organologiche delle launeddas, nonché ai rudimenti delle tecniche specifiche di produzione del suono che caratterizzano lo strumento. I due etnomusicologi, interagendo con il maestro, hanno introdotto anche alcuni elementi di storia delle launeddas, dei contesti nei quali lo strumento è presente, delle funzioni che esso svolge e del suo repertorio musicale.

Convegno di studi

Gli strumenti nelle pratiche musicali di tradizione orale: storia, didattica e museologia

a cura di Marco Lutzu e Roberto Milleddu

Webinar, piattaforma Zoom, 18-19 dicembre 2020


Tema del convegno

Lo strumentario regionale sardo presenta una grande varietà di strumenti e oggetti sonori, diversi tra loro per modalità di produzione del suono, materiali, area di diffusione e occasioni d’uso. Alcuni di questi, ormai caduti in disuso, possono essere osservati nelle pagine dei libri dedicati alla musica dell’isola, nei musei o nelle collezioni private. Molti altri sono invece parte di una tradizione viva, immancabile presenza nelle diverse occasioni della vita sociale: dai riti religiosi alle feste popolari, dalle danze collettive agli spettacoli folkloristici. Al suono di questi strumenti, tanti sardi ancora oggi cantano, danzano e pregano. 

Assieme a questi oggetti, alcuni effimeri altri duraturi e di un certo pregio, si tramandano complessi saperi, trasmessi ancora oggi per tradizione orale, relativi da un lato alle tecniche costruttive e dall’altro al repertorio e alle tecniche esecutive. Temi quali le origini e l’evoluzione di tali strumenti, il loro corretto utilizzo, le modalità più idonee per tramandarli alle future generazioni e il loro valore culturale sono al centro dei discorsi di centinaia di musicisti e appassionati.

Scopo del convegno è quello di offrire una panoramica sui diversi approcci allo studio degli strumenti musicali, con particolare ma non esclusivoriferimento a quelli legati alle pratiche musicali di tradizione orale. Approcci diversi per metodologie e campi di indagine, ma accomunati dal fatto di concepire l’organologia come una disciplina che non si limiti a studiare i manufatti produttori di suono come dei meri oggetti, ma che intenda lo studio degli strumenti musicali come una via di accesso alla comprensione delle culture musicali.

Nel corso del convegno, studiosi di archeomusicologia, storia, iconografia, museologia, etnomusicologia, didattica della musica e organologia operanti in Sardegna, nel resto d’Italia o all’estero presentano i risultati delle proprie ricerche suggerendo nuove prospettive per lo studio degli strumenti musicali della tradizione sarda.

RELAZIONI PRESENTATE

Venerdì 18 dicembre 2020

11.00 Saluti istituzionali

Stefania Masala

Commissario straordinario ISRE 

Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna

Angelo Castaldo

direttore

Conservatorio G. Pierluigi da Palestrina di Cagliari

Ignazio Macchiarella

direttore Labimus

Università degli Studi di Cagliari

SESSIONE 1

Moderatore: Roberto Milleddu

11.30 Marco Lutzu

Università degli Studi di Cagliari

Gli strumenti nelle pratiche musicali di tradizione orale della Sardegna

12.00 Renato Meucci

Università Statale di Milano – Conservatorio “G. Cantelli” di Novara

Modelli di diffusione e di circolazione degli strumenti di tradizione colta e orale

12.30 Roberto Milleddu

Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari

Fonti per lo studio della storia degli strumenti musicali in Sardegna: una prospettiva transculturale

SESSIONE 2

Moderatore: Marco Lutzu

15.00 Raquel Jiménez Pasalodos

Università di Valladolid

Archeologia musicale: un’introduzione allo studio degli strumenti musicali archeologici

15.30 Domenico Staiti

Università di Bologna

Benas e launeddas nel quadro dei clarinetti mediterranei: storia ed etnologia

16.15 Cristina Ghirardini

University of Huddersfield

Le ragnatele degli strumenti musicali: intricati rapporti tra passato e presente negli strumenti della musica tradizionale italiana

16.45 Serena Facci

Università di Roma “Tor Vergata” 

Gli strumenti nelle pratiche musicali di tradizione orale e l’istituzionalizzazione della didattica

17.15 Danilo Gatto

Istituto Superiore di Studi Musicali “P. I. Tchaikovsky” di Nocera Terinese

Zampogne e organetti in Conservatorio: problemi e opportunità

Sabato 19 dicembre 2020

SESSIONE 3

Moderatore: Ignazio Macchiarella

9.30 Marcello Marras

Centro Servizi Culturali di Oristano

Strumenti di comunità: società, relazioni, contesti, trasformazioni. Alcuni esempi sardi

10.00 Gian Nicola Spanu

Conservatorio “L. Canepa” di Sassari

La Scheda SM (Strumenti musicali) 4.0 dell’ICCD. Punti di forza e criticità dello standard catalografico e la sua sperimentazione nella campagna di documentazione/catalogazione dei beni museali sardi promossa dalla RAS (2013-2015)

10.30 Diego Pani

Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna

Gli strumenti nelle pratiche musicali di tradizione orale della Sardegna

11.15 Jaume Ayats i Abeyà

Museo de la Música de Barcelona – Universitat Autònoma de Barcelona

Lo strumento musicale come traccia della comunicazione: mostrare, collezionare, suonare

11.45 Guido Raschieri

Università di Trento

Al sicuro e in funzione: gli strumenti musicali del Museo del paesaggio sonoro di Riva presso Chieri

12.15 discussione finale

Saluti finali

Saturnino Porcu

presidente associazione Campos

Pubblicazione degli atti del convegno

Gli atti del convegno saranno oggetto di una pubblicazione che è ora in fase di realizzazione a cura dei medesimi curatori del convegno stesso, prof. Marco Lutzu (UNICA) e prof. Roberto Milleddu (Conservatorio Cagliari) e che sarà mandata alle stampe nel volgere di alcuni mesi dalla casa editrice NOTA di Udine. CAMPOS al fine di consentirne la pubblicazione ha prenotato un congruo numero di copie che distribuirà presso le principali biblioteche dell’isola.

Workshop aperto al pubblico

19 dicembre 2020 dalle 15:00 alle 18:30 del pomeriggio

Come tutte le attività di Musas e Terras anche il workshop è stato realizzato con la modalità di partecipazione a distanza ovvero senza pubblico in presenza. Anche in questo caso sono state previste due modalità di partecipazione, il collegamento attraverso la piattaforma ZOOM e la visione in diretta o in differita attraverso il sito musas-e-terras.org, il sito di cordinamentu-campos.org e le pagine Facebook innanzi menzionate.

Il workshop è stato dedicato alla costruzione degli strumenti musicali, nello specifico dei tamburi e de su pipiajolu della tradizione di Gavoi, dei tamburi processionali di Bortigali, dei tamburi e tamburelli di Maracalagonis e dei tamburi e tamburelli della Calabria.

Per realizzare il workshop sono state allestite ben tre locations, una a Nuoro presso la sala strumenti del Museo etnografico dell’ISRE, nella quale si sono alternati i costruttori e musicisti di Gavoi e Bortigali, una presso il laboratorio del maestro Orlando Mascia a Maracalagonis e una in Calabria presso il laboratorio del maestro costruttore e musicista Salvatore Megna. Il workshop, così articolato, è stato coordinato da Sebastiano Pilosu (CAMPOS), in collegamento da Nuoro che era anche la sede della regia, che si è avvalso della collaborazione di tre studiosi: Marco Lutzu (UNICA-LABIMUS), Marcello Marras (UNLA Oristano), Danilo Gatto (Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese).

Concerto di musica sarda

20 dicembre 2020 dalle ore 15:00 alle 20:30

Il concerto è stato un vero e proprio happening, un mega-concerto della durata di circa cinque ore e mezza.

Si è trattato di un concerto dal carattere internazionale che ha visto confrontarsi musicisti e musiche della Sardegna con quelli e quelle dell’Argentina, della Spagna, del Senegal e della Calabria.

Si sono esibiti ben 45 artisti, tra i quali due musicisti argentini, due spagnoli, cinque senegalesi, tre calabresi e trentatré artisti sardi (musicisti e cantori) delle diverse arti poetiche e musicali di tradizione orale riunite in CAMPOS.

Nel concerto sono state presentate ben sette delle nove arti di CAMPOS, tutte quelle caratterizzate dalla presenza degli strumenti musicali (sui quali era centrato il focus della manifestazione), con l’esclusione quindi del cantu a tenore e dei càntigos de crèsia a bator boghes, che non consentono il distanziamento tra i cantori.

Al fine di consentire la partecipazione di un così alto numero di artisti, rispettare nel contempo le norme anti covid-19, e coinvolgere diverse aree geografiche e culturali della Sardegna, sono stati allestiti due palcoscenici e due troupe di ripresa in due diverse sedi: Cagliari presso gli studi di Produzioni Sardegna e Nuoro presso l’auditorium del Museo Etnografico dell’ISRE.

Il concerto si è svolto senza la presenza di pubblico in sala, gli artisti sardi che si sono esibiti sono stati divisi in due grandi gruppi in base alla loro provenienza e quindi alla vicinanza alle due sedi di Cagliari e Nuoro, e il loro arrivo è stato scaglionato secondo la scaletta del concerto in modo da evitare assembramenti e finita la propria esibizione ciascun artista ha poi lasciato la sede e lo spazio all’artista successivo.

A presentare e gli artisti e a gestire i tempi del concerto sono stati Tore Cubeddu e Sebastiano Pilosu da Nuoro e Ottavio Nieddu da Cagliari. Ottavio Nieddu e Tore Cubeddu sono due tra i professionisti dello spettacolo e della televisione in Sardegna e Sebastiano Pilosu è il direttore artistico di Musas e Terras, nonché studioso organizzatore e presentatore di numerosi eventi poetico-musicali nella nostra isola.

Ma la vera novità di questo concerto è stata l’idea di avere una guida all’ascolto di ciascuna performance poetico-musicale con il coinvolgimento di importanti etnomusicologi, antropologi e studiosi sardi e delle nazioni o culture ospiti. Ciascuna esibizione è stata preceduta da una breve guida all’ascolto che ha consentito a chi ha poca dimestichezza con i diversi generi musicali di poter meglio comprendere la musica e i testi poetici dei canti, i loro significati culturali e sociali, favorendo in questo modo l’accesso alla comprensione di questi complessi mondi poetico-musicali a un più ampio pubblico. A realizzare la guida all’ascolto delle performance delle arti sarde sono stati: Marco Lutzu, Marcello Marras, Paolo Angeli, Sebastiano Pilosu, Ignazio Zucca, Ignazio Murru, Francesco Capuzzi, Paolo Zedda e Tore Carboni.

Danilo Gatto (Istituto Superiore di Studi Musicali “P. I. Tchaikovsky” di Nocera Terinese) ha introdotto le musiche della Calabria.

Paolo Angeli (musicista e studioso sardo residente a Barcellona) ha introdotto il flamenco spagnolo.

Marco Lutzu (Etnomusicologo Docente UNICA) ha introdotto le percussioni del Senegal.

Enrique Camara de Landa (Etnomusicologo, professore presso l’Università di Valladolid in Spagna) insieme a Omar Garcia Brunelli (docente de la Maestría en Musicología del Departamento de Artes Musicales y Sonoras de la Universidad Nacional de las Artes de Buenos Aires) hanno introdotto il bandoneon e la musica argentina del tango. L’elenco completo dei partecipanti e la scaletta del concerto, nonché il link al video, si possono trovare sul sito https://musa-e-terras.org

Seconda parte marzo 2021

La seconda parte del programma stabilito per il festival Musas e Terras è stata realizzata in accordo con ISRE durante il mese di marzo 2021.

In questa seconda fase sono stati realizzati quattro appuntamenti distinti, comprendenti attività laboratoriali con le scuole, workshop, convegno e concerti.

Tutta questa fase del festival è stata dedicata a Grazia Deledda, della quale ricorrono i 150 anni dalla nascita, e alle donne sarde, con particolare riferimento alle artiste che hanno dato e anche oggi danno lustro alle arti musicali e poetiche di tradizione orale della Sardegna.

I quattro appuntamenti sono stati realizzati in altrettante sedi distinte, distribuite nelle diverse aree del territorio isolano:

Olbia (Gallura);

Seneghe (Oristanese);

Burcei (Sarrabus);

Maracalagonis (Campidano meridionale).

Purtroppo anche questi appuntamenti sono stati realizzati senza pubblico in presenza e nel rispetto delle norme anti covid-19.

A ciascuna comunità è stato dedicato un breve documentario di presentazione della comunità stessa e del suo rapporto con le arti di tradizione orale. I brevi video realizzati sono andati in onda in apertura delle singole fasi delle rispettive manifestazioni.

Olbia, 13 marzo 2021. MusMat.

L’appuntamento di Olbia è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Olbia e con l’Archivio Mario Cervo. La sede delle attività è stato il MusMat, ovvero il nuovo centro culturale dedicato alla musica che il comune di Olbia ha messo a disposizione di CAMPOS.

L’arte ospitante è stata il Cantu sardu a chiterra, questa scelta è legata alla presenza ad Olbia e nell’intera Gallura di una grande tradizione legata alla chitarra e al canto accompagnato dalla chitarra, una tradizione che continua tutt’oggi grazie a numerosi artisti, chitarristi e cantori, che rappresentano il presente e la possibilità di un futuro per quest’arte in Gallura e in Sardegna.

Laboratorio per le scuole. Ore 10:00

Al mattino è stato realizzato un laboratorio per le scuole olbiesi che hanno potuto seguire le attività in streaming in diretta e/o in differita tramite il sito di Musas e Terras e le pagine facebook di CAMPOS, ISRE, EJATV, Sardegna Eventi 24.

Il laboratorio è stato dedicato alla “Gara de Cantu a chiterra” che rappresenta la forma più importante di spettacolo e di performance pubblica di questa pratica musicale, nella quale sono presenti tutte le diverse tipologie di canto che formano una sorta di suite.

Il laboratorio è stato tenuto dal prof. Sebastiano Pilosu, dal chitarrista olbiese Bruno Maludrottu e dal cantore Adriano Piredda, anch’egli olbiese. I giovani studenti e i loro docenti hanno così potuto avvicinarsi al complesso mondo del cantu a chiterra grazie alle spiegazioni e agli esempi presentati nel laboratorio.

Convegno sul tema: Sa boghe de sas fèminas – La voce delle donne.  Ore 16:00 – 17:45

Il titolo del convegno attraverso il termine sardo “boghe” proponeva metaforicamente una riflessione sul ruolo delle donne nel mondo della musica di tradizione orale della Sardegna e nella società sarda, a partire dalla figura di Grazia Deledda, vera pioniera e apripista, il più alto esempio per le donne sarde.

L’incontro, realizzato sulla piattaforma ZOOM e trasmesso in streaming sul sito di Musas e Terras, si è aperto con i saluti del Comune di Olbia portati dall’assessora alla cultura e alla pubblica istruzione dott.ssa Sabrina Serra, dell’ISRE con l’intervento a distanza del direttore generale dell’Ente dott. Marcello Mele e del presidente di CAMPOS Saturnino Porcu.

A coordinare i lavori è stato Sebastiano Pilosu, direttore artistico di Musas e Terras. Sono intervenuti:

Salvatore Carboni: Sas cantadoras a chiterra

Sebastiano Pilosu: Sas fèminas in sas pràtigas de traditzione orale

Maria Tiziana Putzolu: Dae s’ala de sas fèminas

Neria De Giovanni: Grazia Deledda, un esempio per le donne sarde

Manuelle Mureddu: Grazia Deledda e sas traditziones sardas

Concerto di musica sarda trasmesso in streaming dal MusMat di Olbia . Ore 18:00 – 21:00

Il concerto ha avuto quale arte protagonista e ospitante il Cantu a chiterra con la presenza di tre voci femminili, in linea con il tema generale della giornata e dell’intero programma di Musas e Terras, le voci di Noemi Mulas, Gianfranca Mulas e Sara Satta, e la voce maschile del giovane olbiese Adriano Piredda, accompagnati dalla chitarra di Bruno Maludrottu e dalla fisarmonica di Claudio Dessena.

La gara di canto a chiterra è stata suddivisa in tre parti e seppur in maniera concisa e sintetica presentata in tutte le sue articolazioni e modalità di canto.

Al cantu a chiterra si sono alternati artisti di altre due diverse arti caratterizzate dalla presenza di strumenti musicali: la chitarra campidanese di Ignazio Cadeddu; l’organetto di Lorenzo Chessa e la voce “a boghe ‘e ballu” di Tonino Pira.

Il concerto, presentato da Sebastiano Pilosu, è online sul sito della manifestazione Musas e Terras.

Seneghe 19 marzo 2021. Domo de sa poesia.

L’appuntamento di Seneghe ha avuto come arte protagonista e ospitante l’improvvisazione poetica “a s’arrepentina” nella quale il canto dei poeti è accompagnato dalla fisarmonica o dall’organetto.

La manbifestazione è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Seneghe e dell’associazione “Perda sonadora”, nei locali de “Sa domo de sa poesia”.

Laboratorio per le scuole. Ore 11:00

Il laboratorio per le scuole ha visto la partecipazione in diretta delle tre classi della scuola media inferiore di Seneghe, collagate tramite la piattaforma ZOOM. Le altre scuole hanno invece potuto seguire  le attività in streaming dal sito di Musas e Terras e dalle pagione facebook di CAMPOS, ISRE, ejaTv eccetera. Il laboratorio condotto da Sebastiano Pilosu (CAMPOS) e da Marcello Marras (UNLA Oristano) è stato dedicato al costruttore di strumenti musicali di Seneghe Raimondo Usai, che con la sua consueta maestria ha realizzato un “pipiajolu” e una “sonàgia”, mostrando quali siano le tecniche, gli strumenti e le materie prime necessari per realizzare strumenti capaci di produrre dei suoni e che possano essere utilizzati all’interno delle pratiche e dei contesti tradizionali della Sardegna.

Workshop. Ore 15:30

Alla “arrepentina” è stato dedicato il workshop del pomeriggio condotto dall’etnomusicologo, massimo esperto di questa pratica poetico-musicale, Ignazio Murru che attraverso le esemplificazioni e la collaborazione del cantore Giampaolo Nuscis e del fisarmonicista seneghese Mario Feurra, ha portato il pubblico collegato alla diretta all’interno del mondo di s’arrepentina, una realtà in grande fermento ed evoluzione.

Il Workshop è stato preceduto dalla messa in onda del film “Poetas seneghesos” di Tore Cubeddu e seguito dalla proiezione del film “Arrepentina” di Marco Lutzu, scritto con Ignazio Murru.

Il concerto. Ore 18:00

Presentato da Ignazio Murru il concerto ha vsito quale arte protagonista principlae la poesia “a s’arrepentina” con i poeti Giuseppe Caddeu, Alberto Atzori, Ignazio Lasi, Roberto Murru e con un saluto in versi del veterano maestro Efisio Caddeo. Il canto dei poeti “a sa currentina, a s’arrepentina e a mutos” è stato accompagnato dalla fisarmonica di Elia Zucca.

Al canto a s’arrepentina si sono alternati il cantu a chiterra con la partecipazione dei cantori Cinzia Boi ed Emanuele Bazzoni accompagnati dalla chitarra di Bruno Maludrottu e la “cantzoni longa a sa crabarissa” interpretata da Tonio Stara accompagnato dalle launeddas di Stefano Pinna.

Burcei 20 marzo 2021. Domu de sa cultura.

La scelta del paese di Burcei, posto sui monti del Sarrabus, è dovuta al fatto che si tratta di uno dei centri che vanta il maggior numero di poeti improvvisatori ai quali si aggiungono chitarristi e organettisti molto noto e apprezzati. Il parternariato con il Comune è stato facilitato dal fatto che il sindaco stesso è un poeta improvvisatore che si esibisce sui palchi delle feste del sud Sardegna.
L’arte protagonista principale dell’evento è stata quindi “sa cantada campidanesa” ovvero la poesia improvvisata del meridione della Sardegna. Della “cantada a mutetus” è stato possibile presentarne una sola parte, quella nella quale il canto dei poeti è accompagnato dalla chitarra: “sa versada a chitarra”. La prima parte de sa cantada, quella “a mutetus a otu peis” prevede l’accompagnamento del coro “basciu e contra” che le norme anticovid-19 non consentono in quanto i cantori cantano vicinissimi l’uno all’altro.

Laboratorio per le scuole. Ore 11:00

Il laboratorio è stato realizzato in teleconferenza e trasmesso in streaming, rivolto principalmente alle scuole di Burcei è stato seguito o guardato in differita anche da altre scuole sarde in quanto trasmesso tramite il sito della manifestazione e le pagine facebook di CAMPOS, ISRE e EjaTv, nelle quali è tutt’ora fruibile. Incentrato sulla “cantada a mutetus” è stato condotto dal poeta e studioso Francesco Capuzzi che ne ha fatto una puntuale e schematica descrizione, sia della struttura della “cantada” che delle forme poetiche e musicali dei diversi mutetus. Dialogando con Simone Monni, cantore e sindaco di Burcei, ha messo in evidenza la poetica allegorica e metaforica della poesia campidanese, lo sviluppo dei temi dei canti, gli stili dei poeti e il ruolo del pubblico. Gli esempi di canti sono stati realizzati grazie alla collaborazione del giovane cantore burcerese Lugi Zuncheddu e del chitarrista Mario Aledda.

Incontro dibattito “Sa poesia a bolu in Sardigna”. Ore 15:30

Sebastiano Pilosu (CAMPOS) e Marco Lutzu (UNICA) hanno condotto l’incontro dibattito dedicato allo stato della poesia improvvisata nella nostra isola.

A parlarne sono stati invitati: Giuseppe Porcu (poeta della “gara logudoresa”); Ignazio Murru (etnomusicologo, per “s’arrepentina”); Paolo Zedda (poeta della “cantada campidanesa); Paolo Bravi (etnomusicologo, per “sa gara a mutos”). La discussione è stata trasmessa in diretta streaming nei consueti canali ed è tutt’ora fruibile online tramite il sito musas-e-terras.org.

Il concerto. Ore 18:00

Il concerto ha avuto come arte protagonista ospitante “sa versada a chitarra”. Il tema delle “sterrinas” era “Gràtzia Deledda e is fèminas sardas”. Le versadas sonos state realizzate in due parti distinte, una in apertura del concerto e una in chiusura del medesimo. Alla Prima parte hanno partecipato i poeti Pasquale Sanna, Pierpaolo Falqui e Luca Panna, accompagnati dalla chitarra di Mario Aledda. Nella seconda parte si sono esibiti Roberto Zuncheddu, Piero Fenu e Luigi Zuncheddu accompagnati dalla chitarra di Stefano Campus.

Ospiti della serata sono stati i tre musicisti della “Cointrotza de Bidumajore” che hanno eseguito il caratteristico accompagnamento dei balli del loro paese con la fisarmonica semidiatonica, il tamburo e il triangolo e la poesia improvvista a mutos con i cantori di Meana Mario Macis e Simone Casula accompagnati all’organetto diatonico da Mauro Demuru, sempre di Meana Sardo.

Maracalagonis 27 marzo 2021. Su coru de Mara.

La manifestazione di Maracalagonis era incentrata sulle launeddas, il più importante strumento musicale della tradizione musicale della Sardegna. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Launeddas Sardegna e con il patrocinio del Comune di Maracalagonis e dell’associazione Ballu Tundu di Maracalagonis. La sede delle attività è stata “Su coru de Mara”, una sorta di casa museo della tradizione contadina campidanese.

Laboratorio per le scuole. Ore 11:00

Come in ogni appuntamento di Musas e Terras anche in quest’ultimo si è realizzato un laboratorio didattico e anche questa volta purtroppo senza la presenza degli allievi delle scuole che invece hanno seguito le attività proposte in collegamento streaming tramite il sto musas-e-terras.org. Il tema del laboratorio sono state le launeddas, le tecniche e i materiali per la loro costruzione e le tecniche per poterle suonare attraverso il cosiddetto fiato continuo o respirazione circolare. Il laboratorio è stato condotto dagli etnomusicologi Ignazio Zucca e Roberto Milleddu che hanno interagito con il musicista e costruttore Rocco Melis.

Workshop. Ore 15:30

Il workshop è stato dedicato all’organologia delle launeddas confrontate con le zampogne calabresi.

Si è trattato di un workshop molto articolato e approfondito, guidato da Marco Lutzu (UNICA) che si è avvalso dei competenti contributi di esperti costruttori come Luciano Montisci e Vinicio Sanna, del collezionista di launeddas Pitano Perra, degli etnomusicologi Roberto Milleddu e Roberto Corona, e, per quanto riguarda le zampogne, di Mimmo Morello.

Concerto. Ore 18:00

Anche il concerto ha avuto come arte principale e ospitante la musica delle launeddas in tutte le sue funzioni tradizionali: l’accompagnamento del canto a mutetus e della cantzoni a curba con Fabiano Patteri al canto e Orlando Mascia alle launeddas; il repertorio sacro e profano con is sonadas a ballu e s’acumpangiamentu de sa processioni  con le launeddas dei giovani Matteo Manca, Gianluca Piras e Luca Desogus; infine le launeddas accompagnate da su sulitu, su tamburellu e su triàngulu.

Ospite della manifestazione era sa cantzoni longa con Tonio Stara accompagnato da Elia Zucca alla fisarmonica.

Trattandosi della manifestazione di chiusura del festival Musa e Terras prima del concerto c’è stato l’intervento di saluto del direttore dell’ISRE Marcello Mele e in coda al concerto il saluto del vicepresidente di CAMPOS Alberto Atzori.

Siti Internet e APP

Sito Musas e Terras

Il festival ha avuto quale supporto all’informazione e ancor più alla fruizione a distanza (fondamentale in questa edizione realizzata senza pubblico in presenza) un proprio sito Internet dedicato, con indirizzo  https://musas-e-terras.org.

Il sito, realizzato in versione bilingua Sardo-Italiano, grazie al costante aggiornamento ha svolto diverse funzioni durante tutto il periodo di realizzazione del festival e anche ora.

Inizialmente, a partire da alcune settimane prima del festival, ha avuto la funzione di informare il pubblico sardo, italiano e internazionale sulle motivazioni e sugli obiettivi del festival, sui temi trattati, sul programma delle manifestazioni previste, sugli artisti e sugli studiosi che sarebbero poi intervenuti.

Durante le giornate della prima fase 2020 del festival l’aggiornamento ha consentito di inserire i link allo streaming dei laboratori, del workshop e del concerto. Al fine di ottenere un facile accesso alle informazioni anche i menù sono stati costantemente aggiornati e adattati alle nuove esigenze.

Terminata la prima fase il sito è stato organizzato in modo da consentire con facilità la possibilità di conoscere quanto realizzato e di poter accedere ai video delle diverse attività.

Quando è stata programmata la seconda parte del festival si è proceduto a un ulteriore, metodico e costante aggiornamento del sito al fine di consentire nuovamente di conoscere il programma delle attività previste.

Durante la seconda fase, che come si è visto era suddivisa in quattro appuntamenti distinti, il lavoro di aggiornamento e adattamento del sito è stato ancora più intenso e importante. Infatti insieme al programma generale era necessario focalizzare l’attenzione degli utenti verso le singole attività che andavano via via realizzate e proposte. In sostanza il focus della Home è stato modificato quasi con cadenza giornalira e altrettanto dicasi per il main menù che doveva sempre consentire di accedere innanzitutto a quanto accadeva in diretta streaming e in seconda battuta offrire all’utente la possibilità di accedere ai contenuti “passati” e conoscere in anticipo gli appuntamenti e le attività future.

Al termine di tutte le attività il sito consente oggi una facile consultazione di quanto è stato realizzato nel festival 2020-2021, di poter guardare i video di tutte le attività proposte, di conoscere quali artisti e studiosi hanno preso parte alle diverse fasi del festival. Il tutto attraverso un menu principale organizzato in base alle sedi degli appuntamenti con un procedimento a ritroso, ossia dall’ultimo appuntamento per finire con la documentazione relativa al 2020 e anche quella della prima edizione del festival del 2019.

Sito CAMPOS

In parallelo al sito dedicato alla manifestazione si è aggiornato e collegato a questo il sito dell’associazione CAMPOS  https://cordinamentu-campos.org . In questo sito immediatamente sulla home è stato posto il banner di Musas e Terras con il link per passare al sito dell’evento e un altro link per accedere direttamente al programma delle manifestazioni. Il sito di CAMPOS ha al suo interno la mappa degli artisti e la mappa e il calendario degli eventi. In quest’ultima sezione sono stati inseriti tutti gli appuntamenti di Musas e Terras visualizzabili quindi tramite calendario oppure tramite mappa ovvero tramite i luoghi nei quali si sono poi tenute le manifestazioni. Eventi ed artisti sono stati quindi collegati in base alla partecipazione dei medesimi all’uno o all’altro appuntamento o concerto.

APP dedicata a CAMPOS

Al fine di favorire l’accesso ai contenuti del sito è stata predisposta una APP dedicata, che una volta scaricata sul dispositivo, smartphone o tablet, consente un accesso più rapido ai contenuti e in particolare alle schede degli eventi e a quelle degli artisti. Attraverso l’esperienza degli utenti e le loro osservazioni o consigli questa APP potrà essere costantemente migliorata in modo tale da fornire a CAMPOS la possibilità di tenere costantemente aggiornati i propri iscritti, gli amici e gli appassionati e il pubblico più in generale che vuole conoscere le attività e i progetti di CAMPOS.  Servirà per fornire notizie sugli artisti e sugli eventi che coinvolgono le arti di tradizione orale, sia quelli organizzati direttamente da CAMPOS ma anche tutti gli atri, a partire dalle feste e sagre delle singole comunità, ma anche manifestazioni, eventi, convegni e altre attività che possono partire da altre associazioni o enti come ad esempio l’ISRE stesso.

                                                                                                      Il presidente

                                                                                                          Saturnino Porcu

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