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Musas e Terras 2020 – Nuoro
19 Dicembre 2020 - 20 Dicembre 2020
Il coordinamento CAMPOS ha realizzato nel dicembre 2020 la seconda edizione della manifestazione denominata “Musas e Terras – Festival dei linguaggi poetici e musicali della Sardegna” (la cui prima si è tenuta nel mese di dicembre 2019), caratterizzata da un grande evento tenutosi a Cagliari preceduto da una serie di eventi satellite. Si è trattato di una manifestazione complessa e articolata, incentrata sulle nove arti poetico-musicali di tradizione orale della Sardegna e in particolare sulle diverse forme della poesia improvvisata praticate nella nostra isola. Spettacoli, conferenze, incontri con le scuole, confronti internazionali di musica, di poesia e di studi, hanno costituito un evento unico nel panorama culturale isolano. Un format culturale di grande impatto che ha coinvolto un numeroso pubblico di appassionati e di curiosi che hanno affollato gli spettacoli e partecipato con interesse agli incontri culturali. Proprio il grande successo della prima edizione è alla base di questa seconda edizione di Musas e Terras che punta a diventare un appuntamento annuale che consenta alle arti poetico-musicali della Sardegna di poter essere più ampiamente conosciute e apprezzate offrendo loro un’importante vetrina, e di aprirsi a un confronto internazionale proficuo che apra la strada a ulteriori collaborazioni e sinergie. Un progetto di apertura quindi e non di chiusura in se stessi: confrontarsi per capire, per conoscere, per crescere.
Il tema centrale
Se nella prima edizione il tema centrale è stato quello della poesia improvvisata in Sardegna e nel mondo, in questa edizione 2020 il tema è quello degli strumenti musicali della tradizione orale a partire dai più significativi: launeddas, organetto diatonico e fisarmonica, chitarra sarda.
La Sardegna vanta una tradizione relativa alla musica strumentale di grande rilievo culturale, che, per la sua originalità e specificità, assume in alcuni casi un carattere di unicità riconosciuto a tutti i livelli e in tutto il mondo.
Le pratiche musicali e poetiche connesse con l’uso dei diversi manufatti che compongono lo strumentario regionale tradizionale sono ancora oggi vive e relativamente forti, sebbene debbano confrontarsi quotidianamente con le problematiche insite nei grandi cambiamenti che si susseguono nella vita sociale, nelle forme della comunicazione e in generale nelle comunità sarde, sempre più vittime di un pericoloso spopolamento. Riscontrabili in numerosi comuni isolani, tali pratiche sono ispirate a un certo numero di “scuole” tradizionali presso le quali assumono caratteri specifici che ne fanno uno degli elementi più importanti per la costruzione e il mantenimento delle identità locali, una sorta di lingua poetico-musicale. Tali specificità riguardano principalmente i repertori, gli stili interpretativi relativi alle scuole ed ai singoli musicisti, le modalità di accompagnamento del canto e dell’improvvisazione poetica. Col termine Launeddas si intende una famiglia di strumenti “cuntzertus” che pur partendo da un modello generale comune (le tre canne ad ancia battente) si differenziano per le scale musicali, il timbro e le altezze o le tonalità. Un aspetto importante è quello legato alle funzioni della musica delle launeddas, per le quali si distingue la pratica dell’accompagnamento del ballo e del canto profano da quella dell’accompagnamento delle processioni religiose, della messa e del canto sacro. Si tratta di strumenti unici nel panorama mondiale, fatto che ci impone una particolare attenzione relativamente alla loro tutela.
Per quanto riguarda la chitarra, in Sardegna si sono sviluppate diverse tradizioni per l’accompagnamento dei balli e per l’accompagnamento del canto in pressoché tutto il territorio isolano. Queste tradizioni locali sono talvolta anche molto differenti tra di loro e rappresentano un esempio della grande varietà della musica per chitarra della Sardegna.
Gli strumenti a mantice, a partire dalla fine del secolo Diciannovesimo, sono entrati a pieno titolo nelle pratiche musicali e canore tradizionali sarde. La loro diffusione è oggi talmente capillare che in ogni paese si contano diversi (e talvolta numerosi) organettisti, veri virtuosi dello strumento. Le funzioni principali che questi strumenti hanno assunto sono quelle dell’accompagnamento dei balli, sia dei gruppi organizzati, sia dei balli in piazza delle feste paesane; inoltre l’organetto o la fisarmonica accompagnano il canto sardo e in particolare l’improvvisazione poetica nelle aree centrali dell’isola (mutos e arrepentina).
Senza entrare nel merito di ciascuno di questi aspetti e di altri ancora che potrebbero essere individuati, è importante rilevare che tutto ciò ci mostra un mondo poetico-musicale complesso e articolato, ricco di varietà locali, caratterizzato dalla presenza di numerosi artisti e di grandi interpreti, un mondo che ha tutt’oggi un grande rilievo nel dialogo culturale all’interno delle comunità sarde in tutta la Sardegna.
Queste pratiche musicali e poetiche sono pienamente rappresentate tra le nove arti che costituiscono CAMPOS.